PERUGIA – Pubblicate le tabelle ministeriali della cooperazione sociale, che stabiliscono il nuovo costo del lavoro in base al contratto collettivo nazionale recentemente rinnovato. “Ora i Comuni umbri non hanno più scuse – scrivono in una nota Michele Agnani per la Fp Cgil Umbria, Monica Di Angelo per la Uil Fpl e Nicola Cassieri per la Uiltucs – bisogna adeguare le tariffe dei contratti in essere e riconoscere l’aumento contrattuale conquistato”.
“Fino ad oggi negli incontri fatti con Anci Umbria – continuano i due rappresentanti sindacali – la risposta data al settore è sempre stata che lo scoglio principale per riconoscere il costo del lavoro adeguato al nuovo contratto fosse proprio la mancata pubblicazioni delle tabelle ministeriali. Tant’è che nessun Comune, fatta eccezione per Città di Castello e Orvieto, ha ancora riconosciuto gli adeguamenti”.
Ma ora non ci sono più scuse, insistono i sindacati: “Anci Umbria dia indicazione agli enti, a partire dai Comuni più grandi come Perugia, dove si concentrano i servizi più importanti per numero di utenti e di addetti, di riconoscere il contratto collettivo nazionale di lavoro della cooperazione sociale nei servizi appaltati”.
Ricordiamo che questo settore coinvolge circa 9.500 addetti in Umbria, per la maggior parte donne, di cui il 30% soggetti svantaggiati. I servizi alla persona interessano circa 100.000 utenti, fra asili nido, assistenza scolastica, assistenza domiciliare e residenze per anziani. “I lavoratori non possono più aspettare e chiedono certezze, per loro e per le loro famiglie”, concludono i sindacati.