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Allarme per le coop sociali: “Senza risorse settore in difficoltà”

Sindacati: “Se le nostre richieste non verranno accolte da Regione, USL e Comuni ad aprile avvieremo una mobilitazione regionale”

PERUGIA – Il nuovo contratto dei lavoratori delle cooperative sociali, in vigore dal 1 febbraio, ha migliorato le retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro sociale. Adesso però, come annunciato lo scorso 16 febbraio dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni cooperative, senza un tempestivo adeguamento dei contratti in essere con le amministrazioni pubbliche e senza la revisione delle rette dei servizi accreditati la cooperazione sociale della regione andrà in seria difficoltà.
“In Umbria – affermano organizzazioni sindacali e centrali cooperative – le cooperative sociali sono integrate nelle politiche di welfare ed erogano importanti servizi pubblici come la ristorazione scolastica, ed hanno il 90% dei ricavi proveniente da Comuni e USL. Per questo motivo per coprire i maggiori costi legati al rinnovo del contratto di lavoro serve un tempestivo adeguamento delle tariffe dei servizi socio sanitari accreditati da parte della Regione Umbria e dei contratti in essere tra amministrazioni pubbliche e cooperative. Senza queste ad aprile la cooperazione sociale non avrà più sostenibilità economica”.
La crisi della cooperazione sociale, continuano le organizzazioni sindacali e le associazioni cooperative, potrebbe far venir meno le risorse necessarie per garantire i livelli di sicurezza dei lavoratori e dei destinatari degli interventi; potrebbe generare un decadimento della qualità dei servizi offerti ai cittadini e mettere a rischio la continuità degli stessi e la tenuta dei livelli occupazionali della cooperazione sociale.
“Dopo il rinnovo – affermano Roberta Veltrini presidente di Federsolidarietà, Andrea Bernardoni, Presidente di Legacoopsociali e Gianfranco Piombaroli, presidente di AGCI Imprese Sociali – abbiamo avviato un confronto con la Regione per la revisione delle rette che speriamo si conclusa al più presto ed abbiamo scritto alle USL e a tutti i Comuni chiedendo di adeguare tempestivamente i contratti con le cooperative sociali. Con spirito collaborativo abbiamo indicato lo strumento giuridico per adeguare i contratti ed abbiamo dato la nostra massima disponibilità ad incontrare gli enti. Oggi con trasparenza vogliamo rendicontare alla comunità regionale che le due USL hanno ignorato la nostra comunicazione e non hanno adeguato i contratti e che delle 12 zone sociali dell’Umbria ad oggi sono solamente 2 – quella di Orvieto e di Narni che ringraziamo – hanno parzialmente adeguato i contratti con le cooperative sociali”.
“Per questa ragione – continuano i rappresentanti della cooperazione – facciamo un appello ai Sindaci, ai segretari comunali ed ai Direttori generali ed amministrativi delle USL affinchè nei prossimi giorni adeguino i contratti con le cooperative in modo da garantire ai cittadini la qualità e la sicurezza dei servizi erogati dalle cooperative sociali e la continuità degli stessi”.
“Insieme alla cooperazione – rimarcano Fp Cgil Michele Agnani e Andrea Corritore; Fisascat Cisl Valerio Natili; per FpCisl Margherita Tondini; per UilFpl Monica Di Angelo; per Uiltucs Nicola Cassieri – come comitato misto paritetico abbiamo chiesto un incontro alla Presidente Tesei che però non ci ha ancora risposto ed abbiamo proposto ad ANCI Umbria di sottoscrivere un protocollo di intesa a tutela dei lavoratori del welfare. Anche ANCI dopo un mese non ci ha risposto. I diritti e le tutele dei lavoratori per noi non sono negoziabili, così come non è negoziabile l’applicazione del contratto, per questa ragione se le nostre richieste non verranno accolte dalla Regione Umbria, dalle USL e dai Comuni inizieremo un percorso di mobilitazione e di lotta in tutta la regione nell’interesse dei lavoratori sociali e nell’interesse dei cittadini, perché solo assicurando la giusta retribuzione a chi si prende cura dei nostri anziani o dei nostri bambini sarà possibile garantire servizi di qualità”.
In un quadro difficile sindacati e cooperazione sono comunque fiduciosi. “Le scorse settimane il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la legge sulla qualità del lavoro e dei servizi alla persona, un atto importante che vuole qualificare il welfare della nostra regione. Crediamo che la Regione ed i Comuni, indipendentemente dal colore politico, nei prossimi giorni lavoreranno per adeguare le rette dei servizi accreditati ed i contratti con le cooperative”.

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