Uil Pensionati e Ada: “238 anziani ogni 100 giovani ma ritardo nella spesa dei fondi europei sul sociale”

Sindacato e associazione manifestano preoccupazione per i ritardi in un contesto di invecchiamento e solitudine

Elisa leonardi esecutivo

PERUGIA – “La Regione Umbria è in forte ritardo nell’utilizzo dei fondi europei per il sociale”. La denuncia arriva dalla UIL Pensionati dell’Umbria e da ADA Umbria, l’Associazione per i Diritti degli Anziani umbri. Nei nuovi fondi europei per le politiche di coesione 2021/2027, l’Umbria, in conseguenza della crisi economica e sociale patita, è arretrata da regione sviluppata a regione in transizione. “Per questo, ha usufruito di maggiori risorse rispetto al settennio precedente. Sono circa 290 milioni di euro – riferisce la segretaria della UILP Elisa Leonardi – le risorse destinate all’Umbria dal FSE+ 2021/2027. Di esse, 100 milioni di euro sono finalizzate all’inclusione sociale delle persone svantaggiate e ai relativi servizi. Ma mancano appena tre anni alla scadenza e quei fondi devono essere ancora in gran parte spesi. Siamo in attesa dei bandi per finanziare progetti di assistenza, lotta all’emarginazione e alla povertà, a partire dalla popolazione anziana, dove più forte è il disagio e la necessità di interventi. In Umbria, a gennaio 2024, risultano 238 anziani ogni 100 giovani; in gran parte si tratta di anziani soli. Sono 78.000 in totale le famiglie umbre costituite da una sola persona anziana, che vivono in condizione di isolamento sociale, disagio economico e povertà culturale”. 

Su queste tematiche e sulle strategie di intervento più appropriate, la UIL Pensionati e ADA Umbria hanno organizzato ad aprile un convegno molto partecipato, in cui è stata rappresentata anche la criticità dei ritardi della Regione nell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo 2021/2027. “Da allora, niente si è mosso. Ci sono le risorse per intervenire ma purtroppo quelle risorse non vengono spese sprecando opportunità importantissime che potrebbero fare la differenza. Il Sindacato manifesta quindi tutta la sua preoccupazione, tanto più che l’Umbria e più in generale l’Italia risultano sotto la media europea nell’utilizzo dei fondi comunitari, a partire proprio da quelli per il sociale”.

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